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L’INVENZIONE DELLA RUOTA

La ruota, questo semplice oggetto circolare, conserva tutt’ora l’aura di una delle più grandi scoperte nella storia. La ruota è il primo strumento che ha consentito di passare dall’atto di trascinare un oggetto facendolo strisciare al farlo rotolare per facilitarne lo spostamento. Questo ha evitato all’uomo di ricorrere alla sua forza per spostare oggetti pesanti o utilizzare animali domestici per i compiti più gravosi.

La ruota venne sfruttata inizialmente per il trasporto di grossi blocchi di pietra o di manufatti di grandi dimensioni attraverso la realizzazione di rulli con tronchi d’albero, in modo da ridurre l’attrito con il terreno. Il merito della sua scoperta è attribuito alla civiltà mesopotamica o a quella dei pastori dell’asia centrale, da cui poi si sarebbe diffusa in Cina.

I primi modelli di ruota si presentavano in una veste piuttosto primitiva: come detto si trattava di trochi d’albero a forma di disco fissate alle due estremità di un asse per mezzo di cunei di legno.

La prima evoluzione avvenne con la messa a punto della ruota a raggi, più leggera di una ruota piena e dotata di maggior portata e stabilità, soprattutto le versioni con un elevato numero di raggi.

Il vero passo avanti fu compiuto verso la fine del 1800 quando venne introdotta e fabbricata su scala industriale la ruota fusa, in particolare con rivestimento in gomma vulcanizzata. Chiaramente, la nascita dei primi mezzi a propulsione meccanica e lo sviluppo della metallurgia crearono un nuovo utilizzo e un nuovo mercato per le ruote.

La ruota in quanto strumento per la movimentazione interna si diffuse però solo dopo la seconda guerra mondiale, sia in termini quantitativi che qualitativi. L’invenzione del supporto (nel 1930) è infatti la causa scatenante di questa diffusione: un organo fondamentale per il moderno utilizzo della ruota, che ne ha consentito l’introduzione e l’impiego anche in ambito domestico, con la produzione di ruote per pianoforti, per sedie, per elettrodomestici, per carrelli portavivande, per televisori e altre applicazioni di cui tutti facciamo uso quotidianamente.

Il supporto consente infatti di poter direzionare la ruota nel senso di marcia voluto, caratteristica fondamentale per incrementare la movimentazione degli oggetti. Il primo sistema direzionale fu ottenuto grazie ad una sola ruota orientabile aggiunta nell’assale posteriore, soluzione che non offriva sufficiente stabilità durante la marcia. Successivamente venne applicato un secondo assale per incrementare l’equilibrio, ma si palesò il problema del cambio di direzione, caratteristica fondamentale per percorrere un tragitto non lineare. Fu messo a punto un sistema in grado di consentire la sterzata dell’assale anteriore per mezzo di due dischi striscianti uno sull’altro attorno ad un perno verticale. L’evoluzione fu spinta in questa direzione dall’esigenza di spostare in ambienti sempre più ristretti sia i mezzi di trasporto di persone che quelli di merci. Per ridurre gli spazi di manovra vennero realizzati i supporti con disassamento, che consisteva nel spostare l’asse orizzontale della ruota rispetto all’asse verticale del supporto, soluzione questa che permise un rapido cambio di direzione.

Attualmente, le diverse necessità di movimentare oggetti in ambienti interni ha stimolato lo sviluppo di diversi sistemi di fissaggio dei supporti e di funzionalità specifiche, come freni per bloccare il movimento, blocchi direzionali per trasformare supporti rotanti in supporti fissi, supporti a molla per assorbire le vibrazioni e le irregolarità della superfici. Senza dimenticare l’apporto fondamentale del cuscinetto a sfera, invenzione attribuita a un meccanico francese, che permise di incrementare la scorrevolezza.

La ruota ha quindi attraversato molteplici evoluzioni nel corso della storia, dal processo di vulcanizzazione della Goodyear che permise di realizzare ruote in gomma, all’impiego delle ruote nei letti di ospedale fino alle innovazioni delle chimica che consentirono la realizzazione di ruota in plastica o materiali sintetici.

Questo lungo percorso ci porta fino ai giorni nostri, dove possiamo scegliere tra supporti in acciaio, in plastica, in acciaio inox, in alluminio, in zama. Che a loro volta possono essere abbinati a ruote in metallo, in metallo con rivestimento in gomma, in poliuretano, in plastica o pneumatiche con nuclei in metallo.

Tutte varianti che potrete ritrovare all’interno del catalogo di OMO Rocarr

Forse leggendo la storia della ruota comincerete a mutare lo sguardo verso questo semplice oggetto. Forse la prossima volta che noi tutti guarderemo una ruota ci accorgeremo, in fin dei conti, di stare osservando il progresso umano.



 

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